Scavi e Surveys (in area adriatica)
Progetto MaRiTiMa – Materiali e Ricerche per il Tiliaventum Maius
Nel 2019 è stato avviato il progetto MaRiTiMa, che coinvolge due dipartimenti dell’Università di Padova (Beni Culturali e Geoscienze), la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Venezia e per le Province di Belluno, Padova e Treviso e l’Università di Regensburg.
Il focus del progetto è costituito dalle indagini sulla villa maritima di età romana di loc. Mutteron dei Frati, anticamente situata a ridosso di una linea di dune risalenti all’epoca protostorica presso la foce del Tiliaventum. La villa sorge oggi al margine dell’importante centro turistico-balneare di Bibione (comune di San Michele al Tagliamento, provincia di Venezia), all’interno di un’area naturalistica protetta di proprietà privata (Valle Grande, estesa 400 ha, 250 dei quali occupati da una laguna).
Resti di edifici antichi con pavimenti musivi erano noti nell’area già dal 1760, ma le prime indagini estensive furono eseguite nel 1883 da D. Bertolini e successivamente negli anni 1931-1932 da G. Cassi. In anni più recenti (1991/92 e 1994/95) V. Gobbo riprese le ricerche in forma sistematica per conto della competente Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, ampliando l’indagine verso occidente, lasciando alla fine in luce solo un ambiente pavimentato a mosaico, che venne protetto con una tettoia.
Su sollecitazione dei proprietari, che intendono valorizzare l’area anche sotto l’aspetto storico e archeologico, nel 2019 sono state condotte alcune attività preliminari di verifica (prospezioni geofisiche, carotaggi e due saggi di scavo). È ora in corso di elaborazione un articolato progetto di ricerca su questo settore della fascia costiera, che verrà sottoposto a fine 2020 al DFG (Deutsche Foschungsgemeinschaft) per la richiesta di finanziamenti.
L’obiettivo è duplice: da un lato ricostruire l’assetto geomorfologico e il sistema insediativo, produttivo e commerciale di un settore della fascia costiera veneta, mettendolo in relazione con il principale scalo portuale dell’Alto Adriatico (Aquileia) e con la più vasta rete di traffici dell’Adriatico; dall’altro verificare la possibilità di portare in luce in estensione la villa, inserendola in un programma di valorizzazione culturale e turistica del territorio, già famoso e frequentato per le sue spiagge.
Gruppo di ricerca DBC
Paola Zanovello, archeologa (docente UNIPD-DBC)
Rita Deiana, ingegnere (docente UNIPD-DBC)
Alice Vacilotto, archeologa (assegnista UNIPD-DBC)