Scavi Archeologici di Salapia – Salpi (Cerignola, Foggia)

Responsabile scientifico: Roberto Goffredo

Gli scavi archeologici della città romana di Salapia e della città medievale di Salpi, sulle sponde meridionali dell’antica Salapina palus (attuali Saline di Margherita di Savoia), hanno preso avvio nel 2014, in collaborazione con il Department of History and Classical Studies della McGill University (Montreal, Canada).

Quattro campagne di geofisica estensiva e sei campagne di scavo hanno riguardato sinora il sito del municipium romano di Salapia, la cui fondazione sarebbe da collocarsi alla fine del I secolo a.C. Le prospezioni geomagnetiche hanno permesso di riconoscere l’articolazione di insulae ed edifici e di delineare l’estensione del suburbio. L’indagine stratigrafica si è rivolta alla conoscenza di settori diversi del tessuto urbanistico: il centrale isolato XII, dove sono state esplorate una domus a peristilio, una piccola conceria annessa alla domus e parte delle abitazioni confinanti; il prospicente isolato XVI, con un nucleo di tabernae affacciate sul cardine massimo; infine l’isolato XIX, occupato da un edificio ampio, con vani affrescati ma di ancora incerta destinazione d’uso.

A partire dal 2017 le indagini si sono estese anche al cosiddetto Monte di Salpi, una modesta altura posizionata al centro del pianoro interessato dalla città romana, sulla cui sommità la cartografia storica localizza i resti della medievale Salpi diruta (fig. 4).

Con l’avvio delle ricerche sul Monte è stato possibile verificare l’origine antropica dell’altura che, almeno sino al XII secolo, si formò a seguito dell’obliterazione di ciò che sopravviveva degli isolati più occidentali dell’antica Salapia, più distanti dalla  laguna; in seguito, invece, crebbe per la potente stratificazione delle attività di costruzione, frequentazione, obliterazione, ricostruzione che scandirono, per quasi tre secoli, la vita di Salpi sino al suo definitivo abbandono tra tardo XV e XVI secolo.